TEXAS, U.S.A. - Voci dal Braccio della Morte

          Ultimo aggiornamento: 25/01/2009
   

IL PIANTO DEL SIGNORE

Rabbi Alan Lew

San Quentin, 14-15 Marzo 2000


E’ molto tardi. Il momento è molto serio. Fra pochi minuti sarà presa una vita umana, un’anima sarà separata a forza dal suo corpo. Penso che abbiamo bisogno di guardare quello che sta succedendo con occhi bene aperti, senza romanticismi o delusioni.

 Hanno scritto che ogni volta  che un uomo è stato giustiziato, il Signore ha pianto. Ha pianto dicendo “la mia testa sta soffrendo! Le mie braccia stanno soffrendo! La mia mente sta soffrendo!”.

Immaginate come si deve essere sentito Dio quando Darrell Rich commise i suoi terribili crimini 22 anni fa. Una delle sue vittime, Annete Selix fu drogata e rapita. Il giorno dopo venne ritrovata morta, sotto un ponte, dopo essere stata violentata. In quell’estate tremenda Darrell Rich ha ucciso brutalmente quattro donne.

La famiglia di Annete ha aspettato per 22 anni di vedere morire Darrell Rich. Sua madre Sharon Tidwell ieri ha sognato la figlia che piangeva e non poteva parlare. Il suo dolore è stato tale da non permetterle di mettere una lapide sopra la sua tomba.

 Quando sento queste storie mi sento spezzare il cuore. Sento dolore alla testa, alle braccia, alla mente. E posso sentire la voglia di vendetta che mi avvolge il cuore con una rabbia terribile. E sento un pensiero orrendo impadronirsi della mia mente “sarebbe meglio ucciderlo”.

O forse, no. Non aggiusterebbe niente. Aggiungerebbe un nuovo orrore a questo mondo. Aggiungerebbe un altro atto di crudeltà alla nostra banca immagini collettiva. Ora vicino alle immagini di quelle ragazze uccise crudelmente, ci sarà un’altra immagine orribile. Un uomo ucciso crudelmente, messo a morte con una nostra decisione conscia, in una cella asettica.

 Certamente il Signore ha pianto vedendo le azioni di Darrell Rich, ma piangerà anche stanotte. Il secondo atto, l’uccisione di Darrell Rich, non annullerà il primo, lo renderà solo peggiore. Il secondo atto non porterà pace al dolore dei familiari delle vittime; non può portarla. E’ una cosa impossibile, spiritualmente e psicologicamente impossibile.

 Sapete, ho letto queste orribili cose l’altro giorno sul giornale, l’SF Chronicle. E in seconda pagina, sullo stesso giornale, c’era un’intervista a Timothy McVeigh, che uccise 168 persone a Oklahoma City, ferendone altre 600. Gli è stato chiesto come facesse a pensare che la violenza risolva qualcosa. Ha risposto “se il governo è il maestro, la violenza è una scelta accettabile. Cosa altro facciamo quando facciamo una guerra? Cosa facciamo con la pena di morte? E’ chiaro che si sceglie sempre la violenza”.

E questo è vero, perché difatti stiamo per uccidere anche Timothy Mc Veigh. Perché continuiamo ad aggirarci per il mondo, scegliendo sempre di seguire i nostri istinti peggiori, finchè il mondo diventi un fiume di sangue, un circolo vizioso di legge di sangue, vendetta e violenza. Kosovo, Oklahoma City, Hilltop Drive, San Quentin.

Ma nonostante tutto esiste una legge immutabile sulla terra, e questa legge dice che la vita è sacra. Ogni vita. Qualsiasi vita. E questa legge dice che ogni essere umano è un impronta del Divino, ogni vita umana è assolutamente unica, e assolutamente preziosa.

Questa legge dice che sono necessari, tutto il tempo e tutta l’eternità per creare una vita umana. Questa legge dice che ogni vita umana è una potenziale risorsa per il mondo intero, quindi uccidere una singola vita umana significa colpire il mondo intero.

  Ecco perché sentiamo così tanto orrore leggendo il racconto di quello che successe 22 anni fa. Ma è anche il motivo per cui quello che stiamo preparando per stanotte non è meno orribile, non è una minore profanazione di ciò che è sacro, non è una minore violazione della legge divina.

E questa legge è una legge immutabile, dall’inizio del tempo, che ci sarà sempre, che dice:

“possono passare milioni di anni, possono sprofondare le montagne e possono seccarsi i fiumi, ma uccidere non porterà mai la pace. Mai. E’ spiritualmente impossibile. Odio e violenza possono solo portare altro odio e altra violenza. Un orrore può solo portare altro orrore. Non possono portare pace. Solo l’amore può portare pace.”

 Quindi vi prego, amici, apriamo gli occhi e guardiamo in faccia quello che sta succedendo. Senza romanticismi o delusioni. Darrell Rick non è un eroe; ma ucciderlo non risolve niente. Peggiora solo le cose. Guardiamo la realtà. Il ciclo continua. La violenza crea altra violenza. L’orrore genera orrore, e l’orrore che perpetreremo stanotte creerà solo altro orrore.

Impariamolo da un uomo che ha ucciso 168 innocenti a Oklahoma City. Le nostre azioni hanno sempre delle conseguenze, e l’unica possibile conseguenza di uccisioni e odio è una maggiore dose delle stesse cose.

Ogni volta che aggiungiamo un altro orrore, ogni volta che decidiamo un’altra morte, il Signore piange “ la mia testa soffre. Le mie braccia soffrono. La mia testa soffre”, e la ruota continua a girare.

La violenza non può creare pace. L’odio non può portare amore. Solo l’amore può portare amore. Solo la pace può creare pace. Basta orrore. Ti prego Signore, niente più orrore. Basta con questa orrenda catena di omicidi. Fermiamo questa spirale terribile.

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